Un punto a favore di chi ritiene i "social network" perniciosi. Lo ha fatto segnare un giovane di 26 di Albano, in provincia di Roma, amante di internet e della tecnologia ma evidentemente molto meno della prudenza. Quanto meno di quella prudenza minima di cui ha bisogno uno che fa il suo mestiere: il ladro.
Già, perchè l'incauto giovane, nel corso di una delle sue ultime "visite di lavoro" in un appartamento della cittadina dei Castelli, ad aprile, ha commesso un errore di socievolezza: ha visto un computer acceso e invece di pensare a portrselo via ha deciso di connettersi a Facebook, il sito che permette di tenersi continuamente in contatto con il proprio gruppo di amici. In fondo Facebook serve proprio a questo: a comunicare in tempo reale le proprie attività e le proprie emozioni. E un furto in una casa ignota deve essere una bella scarica di adrenalina, di quella che viene voglia di condividere. Il giovane ha letto i suoi messaggi, forse ha digitato uno "stato", ha curiosato qua e là e poi se ne andato via con la refurtiva, senza pensare di aver appena lasciato una traccia digitale del suo passaggio. I dati lasciati dal giovane sono stati acquisiti dai Carabinieri della stazione di Cecchina, e per questi è stato un gioco da ragazzi risalire all'identità del socievolissimo ladro, peraltro già noto alle forze dell'ordine.
Da una successiva perquisizione in casa del ladro, è emerso che questi custodiva ancora parte del bottino del furto di aprile. Quindi il ventiseienne è finito in manette a meditare sui guai a cui può portare non sapere fare a meno del computer e di Facebook.
(da
http://www.ilgiornale.it - 03 Ottobre 2009)