Mogliano Veneto (Treviso) - Un sistema per la traduzione dei siti internet dall'inglese al veneto, la mappa on line della lingua veneta nel mondo, un archivio delle tradizioni orali venete, supporti scolastici per gli insegnanti, cartoni animati e trasmissioni televisive in veneto, pubblicazioni specifiche e dizionari della lingua veneta, un convegno internazionale in programma a Sappada dal 25 al 29 giugno prossimi su "Dialetto. Uso, funzioni e forma". Sono queste alcune delle iniziative per la salvaguardia e valorizzazione della cultura veneta, presentate oggi a Villa Braida di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, dal vicepresidente della giunta regionale Luca Zaia, assieme ai docenti e agli esperti che stanno collaborando alle attività di promozione e tutela della lingua e delle tradizioni culturali regionali.
La presentazione odierna cade in una data precisa, il 25 marzo, ricorrenza della nascita di Venezia, dichiarata "Festa del Popolo Veneto" dalla Legge regionale n. 8 dello scorso anno relativa a "Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto", la stessa legge che ha premesso di attivare le iniziative presentate stamani, in occasione della prima edizione della Festa.
"Il veneto è una lingua abitualmente parlata da sette abitanti su dieci della Regione, ovvero da circa 3 milioni di persone – ha sottolineato Zaia – oltre che in numerose comunità in tutto il mondo; in veneto è scritta una parte cospicua dei documenti che riguardano la stessa storia d'Italia, quella fatta delle relazioni dei diplomatici della Serenissima, la più longeva Repubblica dell'umanità; in veneto scriveva uno dei più grandi commediografi italiani, Carlo Goldoni, rappresentato in tutto il mondo, e scrive uno dei più grandi poeti italiani viventi, Andrea Zanzotto; in veneto, prima ancora che esistesse l'italiano, sono stati scritti per secoli i contratti commerciali internazionali, custoditi in Grecia, Turchia e in tutta l'area del mediterraneo". Ma per la normativa nazionale il veneto non è ancora una lingua nè una cultura a se stante e da tutelare, al contrario di quanto accade, giustamente, ad esempio per i ladini.
"Non abbiamo assolutamente nulla da riesumare – ha ricordato Zaia –perchè da noi la gente parla e pensa in veneto e il veneto è una cultura ben viva, rispetto alla quale abbiamo voluto attivare un insieme articolati di azioni. Ma è un nostro obiettivo ottenere il formale riconoscimento della nostra lingua e della nostra specificità da parte del governo nazionale che finora non l'ha fatto, anche quando si è trattato di applicare le normative comunitarie sulle identità linguistiche del 1992". E mentre lo Stato è riottoso ad ammettere la specificità della cultura veneta, la Regione ha invece riconosciuto con propria legge fin dal 1994 le realtà culturali presenti nel proprio territorio, come quelle ladine, cimbre, friulane, accettando i principi della Carta Europea che il governo centrale ancora non riconosce al Veneto.
(dal sito della
Regione Veneto del 25/03/2008)